martedì, febbraio 26, 2008

Libera Chiesa in libero Stato


Con questo post non voglio offendere la sensibilità di nessuno nè ergermi a paladino di nessuna battaglia anticlericale.
Vi chiedo soltanto di esprimere un parere sulla questione.
Il discorso è molto ampio e complesso per cui mi perdonerete un eccesso di semplificazione cui sono costretto per l'esiguità dello spazio a disposizione.
E' tollerabile secondo voi che un'istituzione religiosa intervenga così frequentemente e in maniera molto determinata nei fatti che riguardano uno Stato autonomo e indipendente come l'Italia?
E' tollerabile che la Chiesa voglia entrare a tutti costi dentro le case delle famiglie italiane, disciplinando gli aspetti più delicati della vita della singola persona con particolare attenzione a ciò che accade nella camera da letto?
E' tollerabile che ogni singolo giorno non vi sia telegiornale di reti pubbliche e private che non manchi di farci sapere l'orientamento (se non i precetti) della Chiesa di Roma sui fatti della giornata?
E' tollerabile che la Chiesa sia l'ago della bilancia di ogni elezione politica, disponendo chi sia idoneo a entrare in questo o in quel partito, condizionando pesantemente la campagna elettorale?
La Chiesa romana cattolica, è vero, conta su un numero importante di fedeli in Italia ma questo non la autorizza ad essere così presente nella vita pubblica. I devoti cattolici rappresentano comunque una minoranza della popolazione italiana. Non mi importa che siano tanti. Sono tanti (e forse di più) anche i seguaci della Juventus, ma non per questo ogni mattina siamo obbligati a sorbirci i sermoni di Cobolli Gigli!
La presenza continua e pressante delle gerarchie vaticane nella gestione della res pubblica è una pericolosissima miccia per lo scoppio di un conflitto religioso nel nostro Paese, sempre più oggetto di un massiccio afflusso di immigrati musulmani e di altre fedi religiose.
Il proprio credo è giusto che ognuno se lo tenga per sé o lo manifesti in luoghi preposti al culto. Lo Stato garantisca libertà di culto in pari condizioni a tutte le confessioni religiose ma resti profondamente laico in tutte le manifestazioni del suo agire.

7 commenti:

Romy ha detto...

Caro Boris, il tuo è un argomento molto scottante.
Io sono cattolica praticante e, come te, ritengo la religione sia una scelta morale dell'individuo, mentre lo Stato deve essere essenzialmente laico, anche e soprattutto per rispetto verso quella fede che ciascuno professa e che non deve essere vessillo di alcun altro interesse. Cito le parole di Gesù, il quale interrogato dai farisei, che lo provocavano per indurlo in inganno,se fosse lecito o meno pagare le tasse,risponde "date a Cesare quello che è di Cesare (=lo Stato, il potere politico) e a Dio quello che è di Dio", ribadebdo anche Lui, che io ritengo il primo vero rivoluzionario della storia, che potere politico e potere spirituali sono due diverse componenti della vita dell'individuo che devono rimanere perfettamente scisse tra loro.
Lo Stato deve fornire all'individuo gli strumenti idonei alla tutela della vita civile e della dignità umana, indipendentemente dalla morale. Pur essendo cattolica, sono ben consapevole di quanti e quali danni abbia fatto al progresso civile e sociale del nostro paese la presenza così forte della Chiesa, sempre più potere temporale e sempre meno cura delle anime (ricordo solo che in Itali la legge sul divorzio risale al 1978, mentre per la L. 194 è la più arretrata del resto dell'Europa). A volte mi domando se non sia vero quanto diceva Marx, ossia che la religione è l'oppio dei poveri, i quali non hanno altra possibilità di una vita felice se non nel regno dei cieli. Purtroppo l'Italia è ancora una nazione troppo bigotta per rendersi conto che le scelte del buon governo prescindono dal veto della Santa Sede e che davvero non ha senso di parlare, in politica, di "cattolici", i quali predicano bene ma...per tutti cito Casini, il quale è così a tutela della famiglia da averne due!!!
La politica richiede sì passione, ma soprattutto coerenza, fermezza e lealtà, doti che può avere un cattolico come un ateo. Una volta compreso questo anche l'Italia potrà definirsi una nazione moderna, fino a quel momento saremo ancora nel medioevo del pensiero politico.

Berardo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Berardo ha detto...

Ovviamente da buona progressista che viene a farci la morale in stile bar dello sport, sei contro tutto quello che si presenta, al tuo sguardo miope, "non moderno", tutto quello che provoca danni "al progresso civile e sociale". Di la verità: vorresti un giorno della memoria contro tutto quello che ostacola il progresso?

Personalmente ritengo che la questione dai voi sollevata non esista. Infatti, affinché sussista un minimo di contraddittorio tra due correnti di pensiero (se così vogliamo chiamarle), è necessario che vi siano delle differenze ideologiche di base tra i "litiganti".

Non vedo nessuna differenza sostanziale tra il fanatismo dei cattolici e il fanatismo dei laici. Entrambi sono esponenti di due religioni che hanno la stessa caratteristica comune: nascono, si alimentano e si esauriscono nell'individuo.
Identiche in tutto.
Ognuna con i propri santi e martiri (San Francesco e Welby), ognuna con i propri luoghi di culto, ognuna con i propri maestri del culto.

L'unico dato che rileva è che oggi il fanatismo laico è molto più ottuso e fondamentalista della religione a cui vorrebbe sostituirsi: quella cattolica.

Basta con la balla che tutto quello che porta il progresso deve essere osannato e glorificato. Non c'è alcuna prova che dimostri la validità di tale affermazione. Questa è pura superstizione.

Basta con la vostra pretesa di voler "civilizzare" il mondo: questo è mero fanatismo.
E della peggiore specie.

Infatti chi non crede nel vostro "progresso civile", deve essere convertito e purificato nello spirito, chi non abbraccia la nuova dottrina della salvezza deve essere bollato come eretico e magari mandato al rogo.

In quale parte i vostri dogmi sono diversi dalla religione cattolica o dalle altre religioni?
Voi volete imporre il vostro dogmatismo tanto quanto Ratzinger.

Che buffoni!

Paragonati a voi, i talebani sono le persone più tolleranti del mondo.

borgio ha detto...

Forze me zo perzo quarche passaggio...ma facce capi' a Bero, ma tu da che parte stai?

A me sembra che tu stia per partito preso dalla parte contraria di qualsiasi altra persona!
Comunque "buffoni" è un'offesa (anzi,di più, un'ofessa!).

cry ha detto...

io non sono convinta che la vita civile e quella morale sia giusto tenerle separate, certo non approvo l'integralismo religioso ma nemmeno la totale indipendenza tra razionalità e misticismo.
stato e chiesa (intesa come chiesa di persone, di qualsiasi religione si parli) secondo me dovrebbero mantenere un equilibrio delicato fatto di dialogo e crescita.
Che poi lo stato sia malato e la chiesa molto spesso distante anni luce da quello che insegnava Gesù, è un altro paio di maniche...
E' vero che bisogna dare a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio ma il confine tra cose di Dio e cose di Cesare è troppo sfumato per fare un discorso categorico.

Berardo ha detto...

Leggere un commento di Maria Cristina Perotti su argomenti diversi dalle gite, dalle cene, dall'estetista e dai vestiti , è stato emozionante, devo ammetterlo.
Che poi tali parole siano in realtà un cumulo di banalità da oratorio di campagna, questo è un altro discorso.

Babbe, io sto dalla parte della libertà dell'individuo e, quindi, contro tutto quello che prefigura l'avvento dell'uomo-massa.

Se ti riferisci allo "scontro di civiltà" da te sollevato, allora ti posso dire che non sto da nessuna parte.
Come sopra esposto sia la religione laica sia la religione cattolica sono facce della stessa medaglia e hanno come unico scopo quello di fare l'uomo schiavo.

Sei tu che devi chiederti da che parte stai. La mia è ben definita, la tua non è chiara.
Ti definisci un libertario ma all'atto pratico sembra che tu voglia solo rimpiazzare il tuo attuale padrone con uno più nuovo e alla moda.
Sempre di padroni parliamo.

Hai ragione quando dici che sono "dalla parte contraria di qualsiasi altra persona". Non per partito preso, ma per principi che cerco via via di motivare.

cry ha detto...

mah, io sarò banale e magari pure confusa nei miei pensieri ma l'individualismo da bastiancontrario di berardo non è che sia molto chiaro.
per lui probabilmente il fatto che noi-massa non lo capiamo è un dettaglio trascurabile, l'importante è che lui si erga sul suo piedistallo da criticone.