lunedì, novembre 12, 2007

Vagnuti?




Che cosa hanno in comune il prof. Ignazio Caputi e il dott. Massimo Vagnoni?

A parte le cariche publiche, sembrerebbe che le figure dei due personaggi politici siano irriducibili tra di loro: esponente della sinistra Caputi, berlusconiano di ferro Vagnoni; sulla soglia della maturità Caputi, giovane e rampante Vagnoni; amante del baffo Caputi, depilato convinto Vagnoni.

Eppure c'è qualcosa che li unisce, un fil rouge che corre tra i due, quasi a voler rimarcare, ancora una volta, che le differenze tra destra e sinistra in Italia sono così sbiadite ed annacquate che non si capisce più dove inizi uno schieramento e dove finisca l'altro, una sorta di meltin' pot politico all'interno del quale ogni tipo di cultura politica è un optional e il relativismo regna sovrano.

Chi abita e vive a Martinsicuro, ricorderà benissimo la polemica della manutenzione straordinaria di alcune strade del territorio comunale, opere appaltate, dall'allora amministrazione Maloni, a pochi giorni dall'inizio della campagna elettorale. E sempre il cittadino martinsicurese più attento alla vita pubblica del comune vibratiano, ricorderà anche i mormorii intorno alla localizzazione di tali opere: la frase più ricorrente suonava più o meno così «Caputi si è fatto rifare i marciapiedi a casa sua». Illazioni, certo ma questa era la vox populi.

E oggi che Caputi non c'è più (in Giunta, ovviamente) ecco che si viene a sapere di alcuni lavori di potatura eseguiti in via Vicenza. Sarà un caso che tale strada coincida con la residenza del buon assessore Vagnoni?

È proprio vero: la casta è arrivata anche a Martisincuro, destra o sinistra non importa.. siam' tutt' paisà, guagliò...

4 commenti:

borgio ha detto...

Caro Berardo, mi stupisco del tuo stupore!
Da uomo di mondo dovresti sapere che la natura umana è "debole" per definizione e certe distinzioni terminologiche (destra, sinistra, centro) che ancora tu e i tuoi amichetti di schieramento (a proposito, auguri per la nuova avventura politica...mo sete mbarcato pure la Santanchè facendo un bel piacere agli aennini, secondo me) e i neo/post comunisti si ostinano a rimarcare non hanno proprio più alcun senso. Oggi si deve parlare di "buona" o "cattiva amministrazione" e basta.
Per quanto riguarda il buon Assessore, credo che vada perdonato: effettivamente le fronne che aripennevano davanti al suo balcone gli impedivano di scorgere le belle fanciulle che, oramai sempre più numerose, assieppano il giardinetto dell'assessore, in attesa che lui compia la scelta e la predestina possa poi passare la notte nel suo giaciglio a rigustarsi i VHS dell'Inter schiacciasassi del duo Serena-Diaz...che vu fa....so soddisfazioni!

Berardo ha detto...

Carissimo Babbe, il mio non era stupore; voleva essere solo una denuncia contro i privilegi di chi amministra e si era presentato alle elezioni col crisma della verginità politica, unto dalla Seccia.
Per quanto riguarda la nuova avventura politica, scusami ma sei totalmente fuori strada. Non potrei mai stare con un partito che si chiama "La Destra", il quale altro non è che un clone di AN: il solito circolo di bempensanti gollisti che hanno come massima aspirazione prendere a calci nel culo i rumeni. L'arrivo della Santanché (che ho sempre odiato, come Fini del resto) non fa altro che confermare la mia tesi.

Mi dispiace, inoltre, contraddirti sul fatto che destra e sinistra siano distinzioni terminologiche: sono categorie immanenti di pensiero. Nel momento in cui si svuotano, diventano entità astratte prive di significato ma questa è la risultante dell'irrealismo e dell'individualismo tipico del mondo moderno.

In parole povere, superare la dicotomia destra/sinistra non significa affatto, non votare né per Prodi né per Berlusconi: queste volgari esemplificazioni fanno parte dell'anti-politica alla Beppe Grillo del quale, lo schieramento che ti rappresenta, è orgoglioso rappresentante. Questa è una presa per il culo, occorre metterlo subito in chiaro.

Alain de Benoist, a ragione, considera "infermi gli uomini di destra che non hanno una cultura di sinistra e gli uomini di sinistra che non hanno una cultura di destra" . Questa è l'essenza del non-senso di destra/sinistra non il neo-nichilismo vulgato di Grillo.

Attualmente, in ossequio ad un gusto meramente plebeo, la politica italiana, ha la pretesa, poco edificante, di scimmiottare modelli politici, come quello anglosassone, che nulla hanno a che fare con la nostra tradizione politica. E, quindi, ci ritroviamo, in questi tempi bui di bipolarismo all'amatriciana, che Veltroni venga considerato come il rappresentante della sinistra e Berlusconi quello della destra. In realtà questi schieramenti non hanno niente né della sinistra né della destra, se non alcuni vuoti stereotipi a cui uniformarsi e rifarsi quando si tratta di rastrellare voti e consensi (per esempio, se odi il clero puoi considerarti un fiero rappresentante della sinistra, se vorresti prendere a bastonate un rumeno sei certamente di destra).

Come negli Stati Uniti d'America, nuovo modello "culturale" a cui ogni paese dovrebbe tendere, anche in Italia stiamo arrivando al "partito unico", con le sembianze di due schieramenti che altro non sono che la faccia della stessa medaglia: il Regime. Tutte le voci fuori dal coro dovranno essere spente ed omologate al Pensiero Unico. Questo è quello che ci viene reclamizzato come "democrazia".
Svegliarsi!

Andy ha detto...

ch'io sia 'ccise se ci sò capite caccuse...

cry ha detto...

quel seppur distinto signore non è nemmeno paragonabile al fascino macho-chic del buon vagno..