mercoledì, novembre 12, 2008

Il sindaco del Rione Sanità


Amici, amoto ludo seria quaeramus... Dopo le ciance politiche, torniamo a materie a noi più care. Innanzitutto vorrei ringraziare l'Associazione per aver previsto il rinfresco al McDonald's dopo lo spettacolo...
Mi piacerebbe sentire qualche vostra opinione sulla rappresentazione teatrale cui abbiamo assistito. Aspetto vostri commenti.

4 commenti:

borgio ha detto...

Alessà nen me parlà tedesco che nnu capisce...
Per prima cosa smentisco categoricamente qualsiasi esborso economico extra-teatrale, da parte dell'Associazione, nelle serate del 10 e 11 novembre.
Relativamente allo spettacolo:
1-IL TESTO
A mio parere uno dei lavori migliori di Eduardo. L'azzardo dell'idea quasi romantica della "mafia" prima maniera contrasta rudemente con le contraddizioni palesi dello stesso Barracano (tiene per 30 anni praticamente "sotto sequestro" il dottore; si costruisce una fortuna economica con le "bustarelle").
2-GLI ATTORI
Bravi, non c'è che dire, ma a questi livelli mi sorprenderei di trovare un cane sul palcoscenico. Flemmatico e lamentoso (come sempre) Giuffrè ma a 80 anni non mi sento di rimuovergli nessun appunto. Non mi ha entusiasmato il "dottore", ho trovato la sua recitazione molto scolastica.
3-LO SPETTACOLO
Efficaci e pertinenti le scene. Troppo lungo il 1° atto e troppo breve il 2°. Lli ddo spari alla fine (che Brunella asserisce inesistenti nella versione originale) effettivamente non c'entravano niente (il panzone sarebbe comunque morto successivamente, vittima della prevedibilissima vendetta dei figli di Barracano).
Voto complessivo: 6,5 (so visto di mejo...).

alessandra ha detto...

Bene Boris, sono in accordo con te su tutti i punti, tranne sulla vicenda del McDonald's.
Per quanto riguarda gli attori, convengo che l'interpretazione del dottore è a tratti davvero troppo manualistica, e si nota tanto più che è una delle parti più lunghe dell'opera. Mi è piaciuta molto la figura della ragazza gravida: ha reso il pezzo in cui racconta l'incontro con "il suo uomo" molto vivace, e sappiamo quanto sia difficile rendere accattivante un monologo.
Ben fatte le parti del fidanzato e di Vincenzo, oltre a quella della domestica.
Non adeguate, a mio modestissimo avviso, quella della moglie, della figlia e dei due sgherri del finale. Anche se certamente marginali, potevano essere fatte meglio.
Per gli altri, non male.
Giuffrè non mi piace, non si capisce quando parla, poiché è troppo impegnato ad imitare Eduardo e la sua emozionante (di Eduardo, fastidiosa quella di Giuffrè) claudicanza dell'esprimersi, e a finire la sua battuta, ignorando le interruzioni date da applausi e risa del pubblico. Oltre a questo la sua recitazione è assolutamente piatta, senza cambi di tono.
Per lo spettacolo, non ho capito perché la domestica ha in mano una candela se poi si accendono nella casa luci elettriche, e suona un citofono, anch'esso elettrico.
Infine, cosa che più mi infastidisce, Giuffrè è solito mettere alla fine delle opere che porta in scena, una sorta di pensierino della sera, in cui spiattella al pubblico quello che Eduardo lascia dire alla rappresentazione. E in questo caso è la storia del mondo più migliore durante il pranzo finale, e nel medico dei pazzi la verità che i matti non sono quelli che stanno nei manicomi. Tristissimo.
Per concludere, mi permetto di suggerirvi di seguire questa compagnia: http://www.diablogues.it

Secondo me sono bravissimi, da qualche hanno non mi perdo neanche una delle loro rappresentazioni in zona. A marzo dovrebbero essere ad Ascoli.

Romy ha detto...

Concordo anche io con Ale e Boris e visto che non ho usufruito del rinfresco al McDonald' vorrei che il Torrione mi conferisse il corrispettivo in denaro. Ma veniamo alla commedia. E' un testo bellissimo, ritenuto da alcuni (ad esempio Camilleri)il capolavoro di De Filippo, molto amaro, di un Eduardo maturo (la commedia è stata scritta quasi alla fine della carriera), che lascia i panni dei poveracci un pò trasognati nei quali ci aveva abituati a vederlo, per ricoprie il ruolo duro del "camorrista" Don Antonio Barracano, uomo rozzo ma detentore di una propria morale e capace di tenere l'ordine nel rione. Siamo nella Napoli degli anni '60 dove riecheggiano ancora gli strascichi della guerra, dove in tribunale si vince solo corrompendo i testimoni (dice Barracano che all'avvocato non si deve raccontare tutto, importante è trovare i testimoni giusti), e dove tutte le attività per sbarcare il lunario sono lecite. In questo scenario si muovono personaggi come il dott. Della Ragione ('o professore),costretto per trent'anni a fare certificati di morte per "collasso cardiaco" (sempre Barraco dice "i certificati parlano chiaro: collasso cardiaco!), impersonato da un attore è vero un pò troppo scolastico ma in tutta sincerità non mi è dispiaciuto; drammatico in alcune scene (penso alla parte inziale dove comunica che vuole lasciare Barracano per andare in America a svolgere con dignità il suo mestiere), ma anche comico (come quando si chiude in camera per la febbre che sale fino a 40). Azzeccatissime le parti della cameriera di casa Barracano del I atto, di Rafiluccio e Rituccia e di Vincenzo; non mi sono piaciute invece la parte della figlia e di Arturo Santaniello (rigidi entrambi e troppo manierosi). Per quanto riguarda Carlo GIuffrè forte è l'emulazione di Eduardo, un pò troppo "ciancicato" nella recitazione che a volte trascina e allunga troppo (anche se Brunella docet: "dovete allungaaaaaare le parole!!"), ignorando, come ha rilevato Ale, gli applausi del pubblico. In ogni caso a 80 anni ngnè si pò dice niente!
Complessivamente lo spettacolo mi è piaciuto...e aspetto il rinfresco a marzo - dal 10 a l2 marzo 2009 Teatro di Sardegna - Diablogues PENSACI, GIACOMINO!
di Luigi Pirandello ;)

Andy ha detto...

Per prima cosa sono andato su google per cercare la data di nascita di Carlo Giuffrè non credendo potesse avere 80anni. Confermata l'età, ridimensiono il mio giudizio (non troppo in realtà. Qualche anno fa ho visto il rigoletto cantato da Bruson di appena 6 anni di meno e "tuonava" come un cannone negli acuti!!)
La voce di Giuffrè suona come Teocoli nell'imitazione di Costanzo. Perfetto lo strozzino, forse vero. Inadeguato il dottore probabilmente la regia gli ha dato indicazioni che non mi trovano d'accordo. In altre occasioni già mi sono trovato a criticare la regia di Giuffrè tendente a cercare le "scenette" per strappare la risatina (effimera) In questo testo proprio non ce ne è bisogno. Do ancora la colpa alla regia per altri personaggi che non ho gradito. Questo perchè dopo aver speso una tombola per il biglietto, mi aspetto il massimo, anche se penso che molti dei nostri soldi siano andati per le scene che mi sono piaciute. Nel complesso comunque un buon spettacolo ma come direbbe Coccia "lu teatro è n'atra cosa".
Se ripenso alla stessa scena della colazione interpretata da Eduardo... dopo 10 minuti dall'inizio, De Filippo ti catapulta in un atmosfera di malessere, quasi di ribrezzo, proprio come la camorra.
Mi fermo e mi scuso per essermi dilungato troppo. Bò, neanch'io ho mangiato al McDonald.Dove ritiro il mio buono pasto?
Andrea