venerdì, aprile 13, 2007

Essere di Destra...

In questo momento di confusione politica e liste civiche, durante il quale sempre più persone e movimenti vogliono definirsi di Destra, sarebbe opportuno fare chiarezza su cosa significhi essere autenticamente di Destra e definire, una volta per tutte, i capisaldi culturali della Destra.

“Essere di Destra significa, in primo luogo, riconoscere il carattere sovvertitore dei movimenti scaturiti dalla rivoluzione francese, siano essi il liberalismo, o la democrazia o il socialismo.

Essere di Destra significa, in secondo luogo, vedere la natura decadente dei miti razionalistici, progressistici, materialistici che preparano l’avvento della civiltà plebea, il regno della quantità, la tirannia delle masse anonime e mostruose.

Essere di Destra significa in terzo luogo concepire lo Stato come una totalità organica dove i valori politici predominano sulle strutture economiche e dove il detto “a ciascuno il suo” non significa uguaglianza, ma equa disuguaglianza qualitativa.

Infine, essere di Destra significa accettare come propria quella spiritualità aristocratica, religiosa e guerriera che ha improntato di sé la civiltà europea, e – in nome di questa spiritualità e dei suoi valori – accettare la lotta contro la decadenza dell’Europa”


Adriano Romualdi



Dedicato a chi mi parla della situazione politica di Martinsicuro paragonandola a quella della Francia del 1789 e auspica una pseudo rivolta popolare a colpi di liste civiche anarco-dilettantistiche.
A costui voglio rispondere come rispose l'insurrezione vandeana nel 1792: Dieu, Le Roi, La France.

4 commenti:

borgio ha detto...

Tirato in questa discussione per i capelli (ridete, ridete pure....), mi trovo quasi costretto a convenire con l'amico ex fascista, ora allineato alle posizioni del padre padrone (ex badogliano) sig. Gianfranco Fini, che forse ha ragione lui. Se la destra è quella che dici tu, mio caro Berardo, quella con nostalgie monarchiche che rinnega il valore della democrazia e della libera autodeterminazione dei popoli, allora si, è vero, non sono di destra.

Berardo ha detto...

Personalmente concordo in ogni singola virgola della citazione di Adriano Romualdi.
Per tale ragione non credo che le mie idee politiche possano essere assimilate a quelle di Fini e dei suoi seguaci, ossia la c.d. svolta democratica, liberista e borghese.
Di contro, sembra che tu sia allineato su quelle posizioni che acclami con tanto fervore.

Le nostalgie monarchiche che c'entrano? Ho citato una frase della rivolta vandeana come simbolo della reazione contro le assurdità del mondo moderno.

E basta con le favole della libera autodeterminazione dei popoli, sono espressioni tipiche del disfacimento morale e politico del mondo occidentale moderno.

Maz ha detto...

Era da un po' di giorni che nn leggevo il blog...confidavo in un momento di svago ed invece è diventato....molto impegnativo!
Maz

Anonimo ha detto...

Pienamente daccordo con Marzia! Per "alleggerire" il tono della disquisizione faccio presente che oggi ho pranzato con la porchetta avanzata. Il tiramisù l'ho lasciato per stasera. Marzia, non sai che ti sei persa!!! Molti baci a tutti.
Fra